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GAETANO AUGELLO, Canicattì - 14 luglio 1943 - La strage nella Saponeria “Narbone-Garilli” di via Carlo Alberto. – Le stragi di Canicattì

La Saponeria "Narbone-Garilli"
teatro di una delle due tragedie


Negli ultimi anni la ricerca storica ha svelato due immani tragedie svoltesi a Canicattì nei giorni immediatamente successivi all’arrivo degli anglo-americani. Adesso si parla, giustamente, delle stragi di Canicattì: la prima, ad opera dei tedeschi, alle ore 16 circa del 13 luglio 1943; la seconda, ad opera degli alleati, alle ore 18 del 14 luglio 1943.

SALVATORE VAIANA, Le pillole identitarie di Gaetano Augello

«La pillola del lunedì - Cronache di Al Qattà» (cioè di Canicattì, essendo questo l'antico nome arabo della città), l'ha intitolata così lo storico e scrittore Gaetano Augello la sua rubrica settimanale pubblicata in diretta su Facebook a partire dal lunedì 24 maggio 2021.

GAETANO AUGELLO, Il sottotenente Antonino Di Dino

Canicattì ha ricordato - il 12 gennaio 2015 - con una solenne celebrazione e l'intitolazione della strada di accesso alla caserma dei Carabinieri di contrada Carlino, la fulgida figura di un sottotenente dei carabinieri morto eroicamente, settant’anni prima, nell’adempimento del proprio dovere.

Gaetano Augello, CANICATTÌ - CONTRADA FABRIZIO - COLONIA ESTIVA PER LE ORFANELLE DELL'ISTITUTO "MARIA CORSELLO"

Nel 1997 e' stato giuridicamente eretto a Canicattì l'Istituto Assistenziale "Burgio Corsello", derivante dalla fusione di due benemerite istituzioni operanti già da molti decenni: la Casa di riposo "Maria Burgio" e la Casa delle fanciulle "Anna Maria Corsello". 
Di Maria Burgio e della Casa di riposo fondata grazie ai suoi lasciti abbiamo parlato in altra nota. Oggi diciamo qualcosa sulla Casa delle fanciulle meglio conosciuta come Orfanotrofio femminile "Maria Corsello". 

GAETANO AUGELLO, La villa comunale di Canicattì

L’antico sogno dei canicattinesi - di avere un polmone di verde all’interno della Città ove poter trascorrere momenti di serenità - poté realizzarsi grazie all’intuizione e al decisionismo di un non canicattinese: il commendatore grande ufficiale Carlo Calvi che per un biennio – 1925-26 – fu commissario prefettizio al Comune. L’idea, affatto estemporanea, nacque, nell’estate del 1925, all’interno del Caffè Ginex di corso Umberto.

GAETANO AUGELLO, Maria Burgio da usuraia a benefattrice

Marianna (questo il vero nome) Burgio nacque a Canicattì il 15 maggio 1847 da Paolo e Crocifissa Craparo. Morì il 5 gennaio 1925 dopo aver disposto con testamento pubblico, rogato dal notaio Martorana il 25 dicembre 1924, la destinazione di tutti i suoi beni “a favore di un istituendo Ricovero di mendicità per femine vecchie da crearsi e costituirsi” nella sua abitazione, posta tra la via Solferino e il corso Garibaldi.

GAETANO AUGELLO, "Palazzo Adamo Bartoccelli, Secolo XVIII, Via Colombo"

Il Palazzo Adamo Bartoccelli, splendido esempio di architettura tardo barocca siciliana ed espressione di una borghesia di buon gusto, sorge nel cuore di Canicattì, a metà strada tra la moderna piazza IV Novembre abbellita dalla Fontana del Nettuno e il vecchio centro storico di Borgalino dove vissero gli antichi tagliatori di pietre che diedero il nome alla città.

GAETANO AUGELLO, San Diego nella vita civile e religiosa di Canicattì

Per secoli - dai primi del Seicento e fino alla prima metà del Novecento - la festa di San Diego - celebrata non nella ricorrenza liturgica del 13 novembre ma nell'ultima domenica di agosto - ha rappresentato lo snodo principale nella vita della città di Canicattì, soprattutto dal punto di vista economico-sociale. In un mondo basato su un'economia prevalentemente agricola si può ben dire che la festa del santo protettore della città rappresentasse il passaggio non da un anno solare all'altro ma - cosa ben più pregnante - la fine di un'annata agraria e l'inizio della successiva. 

Gaetano Augello, CANICATTÌ - "L'ACCHIANATA DI L'ASSUNTA"

A Canicattì, in passato, una vera e propria "azione teatrale" era collegata alla festa dell'Assunta, la cui celebrazione, alla fine dell'Ottocento, vedeva la rivalità tra le chiese di San Francesco e dello Spirito Santo. Ebbe la meglio la chiesa di San Francesco, nel cui quartiere si svolgevano due processioni: la "Madonna morta" il 13 agosto e la "Madonna in gloria" due giorni dopo. 

Gaetano Augello,LE VITTIME DI MAFIA ROSARIO LIVATINO, ANTONINO E STEFANO SAETTA

Antonino Saetta
La fine del secolo ventesimo vedeva la città di Canicattì in controtendenza rispetto alla crescita economica e culturale che l’aveva caratterizzata negli ultimi decenni dell’Ottocento. La comunità era, altresì, scossa da una serie impressionante di esecuzioni mafiose che avevano avuto il momento più sconvolgente nell’uccisione di due giudici: il primo, Antonino Saetta, giunto ormai al vertice di un lungo servizio in favore dello Stato, ucciso insieme al trentacinquenne figlio Stefano; il secondo, Rosario Livatino, ancor giovane e con attitudini che ne facevano presagire una brillante carriera. 

Gaetano Augello, CANICATTÌ - L'ANTICO QUARTIERE "FURCHIVECCHI e FURCHINUOVI" - NOTIZIE DI UN ANTICO PICCOLO INSEDIAMENTO EBRAICO

L'incontro culturale del 14 luglio 2018
tenuto a Largo Marengo
Il 23 ottobre 1957 il Consiglio Comunale di Canicattì - su proposta del sindaco dottor Vincenzo Marchese Ragona - cedette gratuitamente all'Acquedotto Consorziale Promiscuo "Tre Sorgenti" - in largo Verri - 522 mq. di spazio comunale facente parte degli antichi "cumuna" - per la costruzione della sede. Veniva in tal modo rivalutato uno dei quartieri storici della città detto "Fulchi" o "Furchi" e che, in passato, era formato da due nuclei: "Furchivecchi o Fulchivecchi" e "Fulchinuovi o "Furchinuovi". 

GAETANO AUGELLO, La vanedda di lu tafaru

Nella foto: via Tommaso Rao, 
angolo corso Garibaldi. 
(tratta dal volume di Alfonso Tropia 
"Memorie autobiografiche 1886-1954").
Con questo appellativo fu indicata a Canicattì per molti decenni – tra Ottocento e Novecento - l’attuale via Tenente Tommaso Rao che collega il viale Regina Margherita al corso Garibaldi. Fino al 31 dicembre 1928 tale arteria era parte integrante della via Risorgimento, meglio conosciuta come "la vanedda di lu cannuni". In tale data il podestà del Comune di Canicattì, colonnello Antonino Curcio, ne decise l’intitolazione al tenente canicattinese Tommaso Rao caduto in combattimento a San Martino del Carso il 28 agosto 1915. 

GAETANO AUGELLO, Il Duca di Santa Flavia

Il merlo del barone Agostino La Lomia - da lui benignamente elevato al rango di Duca di Santa Flavia - era politicamente opportunista (applicando rigorosamente, ante litteram, la par condicio, a volte cantava Bianco fiore della Democrazia Cristiana, altre Bandiera rossa dei comunisti) ed era un grande amico della tavola e abile canterino. Talora diceva delle parolacce e quando il barone intonava con la sua chitarra la sua canzone preferita, Vitti na crozza, fischiettava con sentimento. 

GAETANO AUGELLO, La Chiesa Madre di Canicattì

Grazie al contributo finanziario di due componenti della famiglia Adamo, il barone del Monte e della Grasta don Gaetano Adamo ed il fratello don Carlo, vicario foraneo, si poterono completare nel 1765 i lavori di costruzione della nuova Chiesa Madre che, iniziati all’inizio del secolo, si erano fermati dopo la realizzazione della sola crociera. Il Duomo alla fine risultò a croce latina, incorporando gli spazi ove sorgeva il piccolo oratorio di S. Maria delle Grazie. La nuova chiesa era destinata a sostituire quella di Santa Barbara, la più antica della città dopo quella del Castello.  

GAETANO AUGELLO, Canicattì - La festa "di li TRI RE"

Una recente rappresentazione "di li tri re"
La rappresentazione "di li TRI RE", pur avendo qualche collegamento con i sacri misteri medioevali, ha origini relativamente recenti. L'idea pare sia venuta ad un maniscalco canicattinese, Luigi Antinoro, che nel 1870 torno' dal servizio militare portando una raffigurazione dell'adorazione dei Magi. Parlo' della sua idea di realizzare una rappresentazione su questo tema con alcuni amici, Nunzio Lo Brutto, Giuseppe Tardino e i fratelli Salvatore, Giuseppe e Francesco Russo che aderirono con entusiasmo.

Gaetano Augello, SANTA LUCIA E CANICATTÌ

Santa Lucia è una delle figure più importanti del Martirologio Romano: conosciuta e venerata in tutto il mondo, presente in celeberrime creazioni letterarie, a cominciare dalla Divina Commedia di Dante, resa immortale da innumerevoli capolavori artistici; ma è, soprattutto, presente nella cultura e nelle tradizioni popolari delle grandi città e dei borghi più remoti.

Gaetano Augello, LA VICENDA UMANA E ARTISTICA DI PEPPI PACI


Nella letteratura dialettale siciliana del secolo scorso occupa certamente un posto assai significativo il poeta canicattinese Peppi Paci. Fu uno dei fondatori ed esponenti più importanti dell’Accademia del Parnaso ma, pur condividendo l’atteggiamento ironico e a volte irriverente tipico dei componenti del sodalizio, si distinse soprattutto per la genuinità dell’ispirazione poetica e per la capacità di dar voce ai personaggi minori della sua città. Un comune fatterello di cronaca o un aneddoto salace diventava nei suoi versi poesia di rara bellezza.

Gaetano Augello, CANICATTI' - LA CUCINA E IL LAVATOIO REALIZZATI NEI LOCALI A PIANO TERRA DELL'EX CONVENTO DELLE BENEDETTINE CANOSSIANE

L'ex Convento delle Benedettine Cassinesi, a seguito della confisca dei beni ecclesiastici, fu utilizzato dal Comune di Canicattì per vari scopi. Parliamo di una di queste destinazioni.

Gaetano Augello, IL PITTORE FRANCESCO GUADAGNINO

Francesco Guadagnino nacque a Canicattì il 26 dicembre 1755 da Domenico e Diega Curto. Poche le notizie certe su di lui. Sappiamo che nel 1791 sposò Gaetana Fontana; rimasto vedovo, passò a seconde nozze con Teresa Celestri, figlia del notaio Diego, nel 1828, un anno prima della morte che sopraggiunse il 12 maggio 1829. Fu sepolto nella chiesa del Carmine.