L’articolo
di Gian Antonio Stella (*) come sospettavo è privo di qualunque fondamento. E
da esperta di valutazione scolastica proverò brevemente a spiegare il perché.
Quello che Stella vuole contestare è il fatto che <<I numeri pubblicati ieri raccontano di un Mezzogiorno che trabocca di
giovani diplomati con 100 e lode, con la Puglia che gode di una quota di geni
proporzionalmente tripla rispetto al Piemonte o al Veneto, quadrupla rispetto
al Trentino, quintupla rispetto alla Lombardia.>>
E
come fa? Si avvale delle prove INVALSI, cioè della valutazione scientifica. Si
proprio cosi, valutazione oggettiva e quindi scientifica e perciò a maggior
ragione credibile più di quanto possa esserlo una valutazione soggettiva.
Benissimo! E Stella cita il rapporto Invalsi 2015 che dice: «Il quadro generale delineato dai risultati
delle rilevazioni, che non è particolarmente preoccupante a livello di scuola
primaria, cambia in III SECONDARIA DI PRIMO GRADO, assumendo le caratteristiche
ben note anche dalle indagini internazionali (...): il Nordovest e il Nordest
conseguono risultati significativamente superiori alla media nazionale, il
Centro risultati intorno alla media e il Sud e le Isole risultati al di sotto
di essa». E si stupisce il povero Stella che solo dopo due anni
(terzo e quarto anno del superiore) le cose cambiano e si e ci chiede: <<Allora, come la mettiamo? Come possono i monitoraggi nazionali e
internazionali sui ragazzi fino a quindici anni segnalare nel Mezzogiorno una scuola in grave affanno e i voti alla maturità una scuola ricca di spropositate eccellenze? >> La spiegazione
è semplice. Gli alunni che arrivano al quarto superiore hanno superato due
serie prove di valutazione: la prima quella della terza media e la seconda
l’ammissione al quarto superiore. Soprattutto all’ammissione al quarto
superiore avviene una fortissima selezione,e al sud, come testimonia il
rapporto INVALSI del 2015 citato da Stella, i risultati sono molto al di sotto
della media. Come dicevo prima gli alunni che arrivano al quarto superiore e
poi alla maturità sono alunni che hanno superato una forte selezione. Fino al
terzo superiore la popolazione scolastica rispecchia il quadro socioeconomico
di questo Sud povero. A mano a mano che gli studi si fanno più difficili
l’appartenenza ad una determinata condizione sociale più che ad un’altra conta
e come. I figli di avvocati, ingegneri, professori, di gente benestante hanno
maggiore possibilità di farcela perché dispongono di un supporto culturale ed
economico (ripetizioni private) che altri non hanno. E sono in larga parte
questi ragazzi più fortunati assieme ad altri anche poveri ma superdotati (e al
sud proprio non ne mancano) che superano le forche caudine dell’ammissione in
IV secondaria.
Ebbene,
questi ragazzi selezionati che ora frequentano la quarta e quinta classe e
giungono alla maturità diciamo che socialmente mostrano ora quadro
socioculturale simile a quello dei ragazzi del Nordovest e il Nordest!!!
MA
CONSEGUONO RISULTATI MIGLIORI!! Apriti cielo… questo è quello che il Nordovest
e il Nordest LEGHISTI e il FAZIOSO Stella non possono accettare!! E a questo
punto si passa a considerazioni vergognosamente offensive, leghiste appunto!!
Ecco cosa scrive Stella: Ecco cosa scrive Stella: <<
probabile la tesi che i
professori del Sud, per una sorta di solidarietà meridionale basata sul comune
sentimento di emarginazione e di abbandono, abbiano verso gli studenti la
manica un po’ più larga>> Cioè Stella accusa i professori del
sud di falso ideologico. E mi risulta che estimatori di Stella, fedeli lettori del
Corriere, aggiungono anche l’accusa di sicilianismo!!! Incitano infatti i
siciliani “a non assumere
una posizione culturale subalterna e gridare all’antimeridionalismo,
all’attacco del Nord contro il Sud, non assumere cioè una sterile posizione
vittimista.” E invece proprio di becero antimeridionalismo leghista
si tratta e non altro!!
Concordo pienamente con quanto scrive in
proposito Pietro Ancona e cioè che
“c'è una campagna in
corso per denigrare e quindi escludere da incarichi dirigenziali i meridionali
che surclassano regolarmente altri nei pubblici concorsi”. Non c'è
dubbio, continua Ancona, che “il livello culturale del Sud
finora si è sempre imposto laddove è più visibile: nella pubblica
amministrazione. I gradi altissimi ed alti della Magistratura, della Polizia,
dei Carabinieri, delle amministrazioni dello Stato sono in grande parte
occupati legittimamente da meridionali. Non è raro che Presidenti di Tribunali
o Provveditori alle Opere Pubbliche giunti alle loro cariche perchè vincitori
di concorso siano meridionali cioè compaesani di Archimede, Pitagora, Benedetto
Croce, Leonardo Sciascia, G. B. Vico.... E' un attacco
studiato a tavolino quello in corso che tuttavia ha finalità non solo
antimeridionalistiche ma anche generali-Si vuole denigrare un grande patrimonio
culturale umano che ha fatto per la crescita dell'Italia la sua parte come la
fabbrichetta del Nord. Si vuole raccogliere il
pregiudizio leghista contro il sud frutto spesso di invidia e di malanimo per
creare una ampia zona di favore ed un privilegio su quanti finora si sono
sentiti frustrati dal successo dei meridionali nella competizione.”
Giuseppina Ficarra
p.s.
Da notare che, come risulta da indagini statistiche varie, agli scrutini finali
delle classi del superiore (e quindi anche della terza classe) nel Mezzogiorno
d’Italia c’è uno scarto di 2-5 punti tra i tassi degli alunni non promossi
della Sicilia e Sardegna rispetto a quello delle altre regioni. C’è da pensare
che i docenti delle Isole adottano criteri di valutazione più rigidi dei loro
colleghi del resto d’Italia, altro che manica larga come sostiene il leghista
Stella e non solo lui!!!
Tenuto
quindi conto della forte selezione nelle classi precedenti oltre che
naturalmente delle eccelse doti di molti dei nostri alunni, sono più che
comprensibili i risultati eccellenti del Sud con buona pace di Stella e dei
suoi estimatori legisti!
FONTE:
(*) FONTE:
Commenti:
Giuseppe Carlo
Marino E' sempre andata più o meno come
Giuseppina, giustamente indignata, ha ben spiegato. Anche nell'Ottocento le
cose andavano così nel rapporto Nord-Sud. Si pensi che negli anni trenta
dell'Ottocento una regione come la Sicilia era agli ultimi posti in Italia per
l'alfabetizzazione, ma aveva un numero di laureati - per Stella sarebbe
inspiegabile e "truffaldino" - che era tra i maggiori d'Italia.
Della questione mi occupai tanti anni fa nel mio fortunato libro "La
formazione dello spirito borghese in Italia" (La Nuova Italia, 1974) che
pochi ormai, anche tra i cosiddetti "esperti", conoscono, almeno in
Italia (ben al contrario di quanto avviene ancora all'estero). Ogni tanto
un'autocitazione ci vuole, se non altro perché la fatica di "fare
storia" può ormai contare, assai drammaticamente, soltanto su se stessa,
mentre la gente tende a dar credito ai pennivendoli. Essere umili, da queste
parti, non paga.
Nessun commento:
Posta un commento