La racìna di Sant'Antoni. Un saggio di Marco Scalabrino
Edizioni Drepanum
Dalla Quarta di copertina
“In questa Racìna
di Sant’Antoni – prosegue il Di Giovanni, introducendoci alla sostanza del
libro e focalizzando le ragioni della sua predilezione del dialetto – ho voluto
analizzare un carattere e narrare la storia di una passione. Non la solita
passione d’amore per la solita donna ma una passione per qualche cosa di più
elevato, di più casto, di più immateriale, di più eterno, di più perfetto: la passione per l’Arte. Ho scritto questo romanzo in
siciliano non perché non ami e non conosca e non apprezzi la nostra gloriosa e
duttile e perfetta lingua nazionale, ma per istintivo,
irresistibile bisogno di rendere l’intima anima della mia terra, con quella
semplicità spontanea e con quella sicura immediatezza che si possono ottenere
interamente adoperando il vermiglio linguaggio dell’isola, perché soltanto
con il suo corrusco fiammeggiare e con la sua armonia accorata si può dare
un’impronta schiettamente paesana alla narrazione e infonderle, come direbbero
i miei fratelli felibri, quel particolare profumo du terroir.”
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