Rosa Faragi, “DUE GIORNATE PER COMMEMORAR UN UOMO GIUSTO, IL SINDACALISTA SOCIALISTA GIUSEPPE RUMORE” (Prizzi, 22-23 settembre 2019)

Giuseppe Rumore
(1887-1919)
A cento anni dal barbaro assassinio per mano mafiosa la Cgil, il Comune di Prizzi e l’Istituto Superiore sede di Prizzi hanno ricordato Giuseppe Rumore con la deposizione di una corona di alloro da parte dell’Amministrazione Comunale dinnanzi alla lapide che i compagni socialisti gli avevano dedicato nella via a lui intitolata.
La lapide

Nel mentre un alunno ha intonato con la tromba le note del Silenzio.

Onore al martire Rumore

Una cesta con garofani rossi, alloro, ramoscelli di ulivi e frutti di stagione si è aggiunta nel luogo del ricordo per simboleggiare, l’idea soffocata con il sangue, la pace, i poveri frutti di cui la vita spezzata non ha potuto godere.
Al centro la simbolica cesta

Si sono alternati i discorsi del Sindaco Luigi Vallone, di Dino Paternostro, responsabile del Dipartimento Legalità della CGIL di Palermo, e dell’Architetto Michele Salamone, nipote di Maria Vallone, vedova del martire.

Intervento del Sindaco

Intervento di Dino Paternostro

Intervento di Michele Salamone

Le Autorità civili e militari,
i rappresentanti delle famiglie Rumore, Orlando-Vallone e Salamone-Vallone, 
gli organizzatori della manifestazione e alcuni cittadini
Uno scorcio della via Giuseppe Rumore 
durante la commemorazione


Il giorno successivo, lunedì 23 settembre, presso l’Auditorium dell’I.I.S.S. della sede di Prizzi, si è tenuto il convegno dal titolo “L’antimafia sociale e il martirio di Giuseppe Rumore nel biennio rosso (1919-1920).
Locandina

Sono intervenuti: il D. S. prof. Pasquale Mancuso, il Sindaco Luigi Vallone, Dino Paternostro, Francesco Piastra della Camera del Lavoro di Palermo in sostituzione del segretario generale, Salvatore Sparacio, responsabile ufficio legale CGIL di Palermo, lo storico Salvatore Vaiana, la signora Rosa Orlando figlia di Maria Vallone, le prof.sse di Diritto Caterina Pecoraro e la sottoscritta.

Saluti del Dirigente Scolastico
Saluti del prof. Castelli, collaboratore del D. S.
Saluti del Sindaco
Intervento di Dino Paternostro
Intervento di Francesco Piastra
Intervento di Salvatore Sparacio
Intervento di Rosa Orlando
Intervento di Salvatore Vaiana
Piena di fascino e seguitissima dai ragazzi l’intervento sul biennio Rosso dello storico prof. Salvatore Vaiana.
Si sono declamate alcune poesie significative sul tema e letta la lettera di Maria Vallone vedova Rumore.
Intervento e letture di Rosa Faragi
Il prof. Gino Canzoneri declama la poesia
"La povera genti" di Ignazio Buttitta
Intervento di Caterina Pecoraro

Commozione ha suscitato nel pubblico la testimonianza di Antonella Azoti, figlia del sindacalista Nicolò Azoti ucciso dalla mafia il 21 dicembre 1946.

Testimonianza di Antonella Azoti

Eccellente il lavoro organizzativo, oltre che di Dino Paternostro, del vicesindaco, prof.ssa Antonella Comparetto

Al termine del convegno il vicesindaco
si intrattiene con  la signora Azoti 


RICORDIAMO SINDACALISTI CHE VOLEVANO ORGANIZZARE I POVERI BRACCIANTI E i CONTADINI REDUCI ED IMMISERITI DA UNA LUNGA GUERRA LOGORANTE ED INGIUSTA, COME TUTTE LE GUERRE, AD ORGANIZZARSI IN LEGHE, PER NON PER ELEMOSINARE IL LAVORO ED EVITARE IL DOPPIO SFRUTTAMENTO DEI GABELLOTI E DEI GRANDI FEUDATARI. 

Di fonte ad una platea, per lo più di studenti, il convegno è servito a educare alla legalità attraverso una progettualità, che già abbiamo inserito in sede di programmazione disciplinare, a far riflettere su quali siano oggi, come cento anni fa, i valori e i disvalori, presenti nella vita politica, economica e sociale del nostro paese.

La folta platea di studenti, docenti e cittadini

La mafia, cento anni fa come oggi, incarna: violenza, prepotenza, arroganza, intolleranza, prevaricazione, soprusi, vessazione, bullismo. Si è cercato di colmare il vuoto di una certa storiografia ufficiale. Se oggi, dopo 100 anni, siamo qui per ricordare e onorare Rumore, è la dimostrazione che i suoi assassini hanno ucciso l’uomo ma non le sue idee. Il suo ricordo e il suo esempio rimarranno scolpiti per sempre nei nostri cuori. I valori di legalità e giustizia sociale per cui ha dato la vita costituiscano un testamento spirituale che noi tutti siamo tenuti a rispettare. Un grazie oggi a chi dà voce e memoria. “Ricordati di Ricordare” è il titolo di una poesia di Umberto Santino. “Ricordati di ricordare quanto più difficile è il cammino e la meta è più lontana perché … le mani dei vivi e le mani dei morti assieme … aprano la strada ad un avvenire migliore!”
Non solo memoria in un presente che sembra non avere futuro, ma insegnamenti per come lottare per difendere gli interessi dei più deboli. Onore dunque al compagno e alla compagna (la moglie Maria Vallone) che hanno lottato per l’emancipazione e la libertà di questa terra di Sicilia!

N.B. Adesso aspettiamo il 29 Febbraio per commemorare il centenario dell’amico fraterno anch’esso barbaramente ucciso dalla mafia: Nicolò Alongi.

Rosa Faragi


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