Anche la città di Prizzi ha voluto pagare il suo tributo ad Andrea Camilleri, non ci ha pensato a farlo però la intellighenzia (di regime), forse chissà già troppo occupata a rivolgere le sue attenzioni a ben altri geni della letteratura; né la sinistra, quella istituzionale intendiamo, che ormai a Prizzi non esiste nemmeno in natura, verrebbe da dire “liquesa” come Toto dopo la “saùna” nel celebre sketch di Gigi Proietti.
Se ciò è avvenuto è stato invece grazie alla solitaria iniziativa di un maturo signore, Giovanni Milazzo, cultore di lettere e di storia, “mite giacobino” della politica a Prizzi negli anni 80, intellettuale dell’altra Prizzi quella laica senza conventicole e chiese.
Il comune - come si dice in questi casi - ha patrocinato l’iniziativa guadagnandoci “gratis et amore dei” in immagine trattandosi di un evento culturale di ampio respiro, merce rara di questi tempi a Prizzi.
Ebbene la messa in scena dello spettacolo oltre a voler celebrare le geniali doti di artista e scrittore di Andrea Camilleri, sulle quali sarebbe superfluo soffermarsi tanto basta quanto da più parti è stato già compiutamente e autorevolmente detto e scritto, va anche ricercata altrove - come ha precisato Giovanni Milazzo - nel sentimento di indignazione e di stizza provato quando, dopo la morte, Camilleri è stato commemorato in Parlamento ed alcuni deputati padani sono rimasti seduti: un gesto deplorevole che si commenta da sé.
L’opera rappresentata con successo a cura dell’Istituto per Storia del Risorgimento in altri siti della Sicilia è stata riproposta, tra una processione e l’altra, a Prizzi che così nella tiepidissima serata del 27 agosto 2019 ha potuto assistere alla Conversazione su Tiresia: testo di Camilleri liberamente adattato da Giovanni Milazzo, che ne ha anche interpretato il personaggio servendosi della collaborazione di un bravissimo Gino Canzoneri e di due brave giovani belle ragazze Laura Francaviglia e Myriam Macaluso; il tutto con una bellissima musica di sottofondo eseguita dagli altrettanto bravi giovani musicisti dell’associazione prizzese “Pyrizein”, associazione tutta che ha entusiasticamente contribuito alla riuscita dello spettacolo.
E’ stata una full immersion per i numerosi presenti nel mito nella storia nella letteratura e la poesia, uno spettacolo suggestivo ancor più grazie allo scenario dello spiazzo del crocifisso dove si è celebrato l’evento, con le fiaccole accese a fare da coreografia: va sottolineato ancora una volta che il centro storico offre degli scorci e delle scenografie irripetibili un fascino e una incanto che le periferie dove, non sempre ma spesso, gli spettacoli vengono organizzati non potranno mai e poi mai offrire. Dopo la lettura e la recitazione del testo come appendice dell’evento Giovanni Milazzo ha letto un Dialogo con il maestro empedoclino frutto della sua immaginazione e dove tra le altre cose è affiorato lo sviscerato amore per la sua Prizzi e la tristezza e l’ambascia nel vedere questa comunità oggetto quasi di un processo di decomposizione. La conclusione è stata un accorato appello rivolto alle giovani generazioni di questa cittadina a impegnarsi a fondo, mettendo in campo tutte le energie positive per bloccare e impedire quello che fatalmente ed inesorabilmente sta avvenendo ormai sotto gli occhi di tutti. L’augurio è che i giovani prizzesi raccolgano con coraggio la sfida. Ma non sarà facile.
Prizzi, Agosto 2019
Salvatore Sulli
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