Si è svolta sabato 28 aprile, presso l'aula Ficarra dell'II. SS. "Galilei" di Canicattì, la presentazione del libro del dott. Silvano Messina, "L'ultimo canto del cigno", edito da Aletti.
L'appuntamento con l'autore rientra nel ciclo di eventi organizzati dalla nostra Biblioteca, diretta oramai da anni dal prof. Salvatore Vaiana.
La mattinata si è aperta con l'accoglienza dell'ospite d'onore e di alcune classi dell'istituto da parte della professoressa Concetta Montana Lampo, moderatrice della manifestazione, che ha ringraziato anche i docenti e gli alunni in sala per la partecipazione e collaborazione. Precedente a questi momenti di alto spessore culturale, vi è infatti un profuso impegno da parte dei ragazzi delle classi partecipanti, che in laboratori didattici, organizzati dai loro docenti, leggono, analizzano e approfondiscono le opere dei vari scrittori invitati nella nostra scuola,sviluppando anche competenze di padronanza della lingua italiana, primo strumento di comunicazione e di accesso ai saperi, secondo le indicazioni nazionali del 2012. Così intesa, la scuola diventa luogo privilegiato di apprendimento e di confronto.
La parola è passata al prof. Vaiana, che dopo aver portato i saluti del Dirigente scolastico Vincenzo Fontana, ha presentato l'autore, noto cardiologo e pneumologo canicattinese, passato da alcuni anni alla scrittura e ne ha introdotto l'opera.
Il saggio è un testo di strepitosa attualità, nei tempi più che mai difficoltosi che stiamo percorrendo.
Partendo dal 476 d.C., fatidica data del crollo dell'Impero romano, scomparso dopo secoli di splendore in pochi decenni, a causa di una concomitanza di fattori esterni ed interni, si arriva alla nostra storia contemporanea, nella quale come in una sorta di dejà vu, altrettanti cambiamenti climatici ed idrogeologici, flussi migratori, oltre che la politica, le istituzioni, l’economia, l’evoluzione sociale e la legalità, profondamente decaduti, oggi come allora, stanno inevitabilmente determinando la fine di un'epoca.
E se l'Italia, secondo la lingua accadica dei popoli mesopotamici, avrebbe lo stesso significato originario d’Europa, la terra dove tramonta il sole, allora la fine di essa rappresenterebbe la logica fine di tutta la civiltà occidentale.
Momento molto suggestivo della mattinata è stato quello della proiezione di alcuni power point, realizzati dagli alunni della classe IV E, con il contributo della loro prof.ssa d'italiano Daniela Treppiedi, accompagnati dalla voce narrante della prof.ssa Montana Lampo.
A seguire gli interventi della vice preside dell'II.SS Galilei, prof.ssa Giovanna Intoci come sempre chiarissima e coinvolgente e del prof. avv. Giovanni Tesè, dalla indiscutibile arte oratoria, che hanno approfondito la trattazione di alcuni macro argomenti trattati nel libro dal dott. Messina.
La parola, come sempre infine all'autore, che ha chiuso soffermandosi sul significato del profetico titolo dell'opera, riferito all"enigma che aspetta proprio dietro l'angolo alla civiltà occidentale: “Dobbiamo aspettare passivi la fine del nostro tempo, prigionieri di esso ... o provare a capire con tutti i nostri mezzi, perché il mondo stia cambiando e salvare il salvabile, trovando soluzioni che ci traghettino verso la nostra sopravvivenza?"
Oggi è arrivata la fine per l'intero Occidente come lo è stato per i romani?
Unica risposta possibile e speranzosa: la ricerca di nuovi e credibili paradigmi.
Alessia Guccione
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