Uomo di genio e di contraddizioni, gigante del foro agrigentino, grande giurista, propagatore del socialismo quando il marxismo in Sicilia era appannaggio di pochi, giornalista più volte incarcerato, deputato al Parlamento, poeta visionario conteso tra il sacro e il profano alla William Blake: si stenta a credere che un personaggio così straordinario, quale fu Domenico Cigna, sia esistito realmente, e si sarebbe tentati di metterlo in dubbio, se Diego Guadagnino non avesse effettuato una scrupolosa ricerca basata su una fitta documentazione, dopo più di sessant'anni di un oblio pressocchè totale caduto sul suo nome all'indomani della sua morte, avvenuta nel 1946. (continua)
Mirella Corsaro, Soliloquio. Poesie. "...come nota che vibra e sfibra l'aria..."
Eranova Bancheri Editrice, Caltanissetta 2010.
Introduzione di Vito Napoli
Nota editoriale
Poesie: Fine - Corrispondenza - Soliloquio - Pianto - Ataraxia - Sentimento - Spirali - Il Santo - Cella - Tempo - Ricordo - Il dono - Realtà - Abbaglio - Veglia - Il poeta - Partenza - Sopore - Immagine - Sepolcri - Macerie - Cambio - Emigrare - L'ultima corsa - Alla Musa.
Note critiche di Mariza RusignoloCenni di Brevitas in Soliloquio di Maxmiliano BancheriNote bio/bibliografiche (ENTRA)
ROSA FARAGI, Impressioni sul romanzo di Rosa Maria Ponte
Nel suo primo romanzo, la pittrice Rosa Maria Ponte parte dalla sua esperienza personale per inoltrarsi nei meandri del passato. Tra vicende accadute, personaggi realmente esistiti e immaginari, l’autrice ci conduce per mano in un mondo fantastico, anche se sempre collegato alla realtà.
E’ un tuffo in un mondo che ormai non esiste più ma che l’ha per sempre e profondamente segnata. La solitudine, che sembra essere il filo conduttore del romanzo, non è mai disperata. Nei momenti difficili e dolorosi, la protagonista trova sempre la forza di reagire. I ricordi delle persone, che ormai non ci sono più ed a lei molto care, le permettono di continuare il cammino della vita. Tali ricordi non sbiadiscono col tempo, permangono vividi nella mente di Barbara tanto che, nell’intreccio delle vicende, diventa difficile distinguerli dalla realtà. (CONTINUA)
E’ un tuffo in un mondo che ormai non esiste più ma che l’ha per sempre e profondamente segnata. La solitudine, che sembra essere il filo conduttore del romanzo, non è mai disperata. Nei momenti difficili e dolorosi, la protagonista trova sempre la forza di reagire. I ricordi delle persone, che ormai non ci sono più ed a lei molto care, le permettono di continuare il cammino della vita. Tali ricordi non sbiadiscono col tempo, permangono vividi nella mente di Barbara tanto che, nell’intreccio delle vicende, diventa difficile distinguerli dalla realtà. (CONTINUA)
MARCO SCALABRINO, Recensione di "Ùmmiri e Sònniri" di Senzio Mazza
Luntanu … intra ‘na notti ca non ‘gghiorna mai … ‘n pòuru sbannutu / c’a tantuna s’abbranca a li mistèrii / di la palora … sugnu a milli mìgghia e chiùi / ma li ràdichi mei / su’ attàgghiu a chiddi di li ficudìnia / ’llippati tra li sciàri / du Passupisciaru, ‘zziccati / na li faddacchi / ca sùcunu la stòria (lontano … dentro una notte infinita … un povero sbandato / che a tentoni si aggrappa ai misteri / della parola … sono a mille miglia e oltre / ma le mie radici / sono accanto a quelle dei fichi d’India / abbarbicate tra le sciare / di Passopisciaro, infilate / nelle fenditure / che succhiano la storia). Versi tra i più appassionati e commoventi mai scritti da Senzio Mazza, ai quali con struggimento egli accosta. (continua)
DIEGO GUADAGNINO, Lo sguardo dell’anima
Lo scarto tra lo spazio dell’anima e la realtà quale ci appare: è da lì che nasce ogni malessere, è lì che si trova la matrice degli enigmi, il nido dell’inquietudine, la fonte dell’ansia che perennemente ci spinge a chiederci il perché dell’esistere. E’ lì, soprattutto, che incontriamo e verifichiamo la povertà dell’esistenza rispetto alle indefinite istanze dell’anima. (continua)
GIUSEPPE CARLO MARINO, Ancora su globalmafia: un libro che nasce da una civile disperazione - un manifesto per un’internazionale antimafia
Care amiche e cari amici, a seguito della mia precedente lettera con la quale già annunciavo la prossima uscita (16 febbraio p.v.) del mio “Globalmafia - Manifesto per un’Internazionale Antimafia”, con un contributo di Antonio Ingroia (Bompiani, editore), ho ricevuto numerosi, e da me assai apprezzati, segnali di attenzione, insieme a una domanda piuttosto ricorrente che riassumo nei seguenti termini. (continua)
SALVATORE LO LEGGIO, La sinistra e la nazione. Che fare? In dialogo con Pietro Ancona
Non ho la gioia di conoscere di persona il compagno Pietro Ancona, so che come me proviene dall’Agrigentino e apprezzo molte delle cose che scrive nel blog che cura e che ha titolato con doloroso acume “Medioevo sociale”. Mi scuserà pertanto se in questo intervento manifesterò anche nei suoi confronti taluna delle mie pignolerie da insegnante in pensione. (continua)
SALVATORE VAIANA, Il paradossale accostamento fra un pittore geosurrealista e un contadino dirigente
Salvatore Fratantonio nasce l’1 febbraio 1938, a Modica, dove, appena adolescente, comincia ad appassionarsi alla pittura. Successivamente, da autodidatta studia arte contemporanea a Roma. Qui sviluppa una tecnica e un’espressione artistiche originali, riconosciute da numerosi critici, fra cui Diego Guadagnino, un fine poeta e acuto intellettuale siciliano che più di altri ne individua la cifra nel peculiare legame, metastorico ma vitale, con alcune forme della sua isola felice. (continua)
DIEGO GUADAGNINO, Prefazione di "Colpi d'ala" di Vincenzo Restivo
Non avrei mai pensato di scrivere la prefazione a un libro di poesie dell’Arciprete (lo chiamo così conformemente a come fa tutta Canicattì, per la quale mons. Vincenzo Restivo ha saputo essere ed è rimasto l’Arciprete per antonomasia.) E’ stato mio professore di religione nei tre anni di liceo. Per me che, parafrasando il celebre detto di Clemanceau sulla guerra, ho sempre pensato che la religione è cosa troppo seria per essere lasciata solo ai preti, l’ora settimanale della sua materia era una specie di ghiotteria dialettica alimentata dal desiderio dello studente di mettere in difficoltà il professore, ma anche sollecitata dalla sua capacità di indurre noi allievi alla riflessione e al confronto sui tempi più svariati. (continua)
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