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Lettera di Luigi Ficarra a Emanuele Severino

Egregio Prof. Severino,
nel suo articolo apparso sabato 20 sul Corriere afferma che <<prima si fa esperienza di un corpo vivo, poi di un cadavere, ma per quanto si mostrino ‘simili’ e contigui nello spazio e nel tempo, è impossibile sperimentare che il corpo vivo sia diventato il cadavere>>.

LUIGI FICARRA, Critica a “La vittoria giustifica i mezzi” di Emanuele Severino

Ne “Il declino del Capitalismo” Emanuele Severino, il quale, come noto, è lontanissimo da una conoscenza critica del sistema capitalistico, quale quella di Marx, svolge la tesi che la tecnica si va trasformando da mezzo-strumento del capitalismo nel suo scopo, per cui quest’ultimo “ è – egli dice – tale solo in apparenza, mentre in realtà è tecnocrazia”. Pertanto, scrive ancora ne “Il declino della tecnica”, la democrazia è “costretta a subordinare il proprio scopo alla tecnica, e, dunque, a non essere più democrazia”, ma tecnocrazia, governo dei tecnici.

LUIGI FICARRA, Severino legittima la mafia

«Se i ladri - sostiene Severino - sono utili a salvare la vita della democrazia e del capitalismo - e la mafia è stata un anticomunismo doc -, perché non farne degli alleati e servirsene?». «Non si può mettere sotto accusa il mondo democratico – capitalistico».

In un articolo [La vittoria giustifica i mezzi] apparso su “Il Corriere” del 25 gennaio 2010 e stranamente non ripreso dalla stampa nazionale, Emanuele Severino, svolgendo una chiara difesa delle tesi di Berlusconi e del suo predecessore, Craxi, così scrive: «tutti siamo convinti che la “guerra fredda” è stata una lotta all'ultimo sangue, dove ognuno dei due mondi in lotta vedeva nell'altro “il Male” assoluto da cui ci si doveva difendere con ogni mezzo.