A Canicattì, fino alla metà
dell’Ottocento, i conventi erano dei veri e propri centri di cultura ed erano
forniti di ricche biblioteche aperte al pubblico. Molti canicattinesi entravano
in convento e facevano carriera nel mondo ecclesiastico.
Altri, invece, diventavano sacerdoti
secolari e, tra questi, vogliamo ricordare Desiderio Sammarco La Torre, esimia
figura di studioso e mecenate.
Nato a Canicattì il 27 aprile 1706, fu
scelto, primo tra sedici giovani, come studente del Collegio dei Santi Agostino
e Tommaso di Girgenti, quando il vescovo Lorenzo Gioeni lo riaprì nel 1731. Con
Desiderio Sammarco, allora soltanto suddiacono, altri due canicattinesi furono
ammessi nel prestigioso collegio: i sacerdoti Antonio Zuccale e Pietro Palumbo.
In seguito il Sammarco fu scelto come vicario generale dal vescovo di Cefalù
monsignor Domenico Valguarnera, in carica dal 1732 al 1751.
Tornato a Girgenti, Desiderio Sammarco
divenne canonico ed arcidiacono della Cattedrale. Riuscì a conciliare gli
impegni di curia con gli studi di storia e di diritto e, nel 1776, pubblicò a
Napoli, presso i fratelli Raimondi, uno studio sulla regalia piena dei re di
Sicilia che si attua quando nelle diocesi per qualsivoglia motivo la sede è
vacante.
Amante delle belle arti, raccolse nella
sua casa di Canicattì una pinacoteca di grande valore ove, tra le altre, erano
custodite alcune opere del Velasquez e due dipinti attribuiti al bolognese
Guido Reni (1575-1642): "La Vergine con Bambino dormiente" e Il
"Gesù Bambino addormentato sulla Croce". Le due tele, acquistate nel
mercato antiquario di Palermo, furono dal Sammarco donate nel 1784 alla
Cattedrale di Girgenti ove, racchiuse in due cornici in tartaruga con intarsi
di madreperla, si trovano tuttora.
Desiderio Sammarco La Torre fu anche
consulente di diritto canonico presso la Regia Magna Curia di Palermo, entrando
così in contatto con i raffinati ambienti artistici di quella città. Facendo
tesoro di questa esperienza, suggerì al Capitolo della Cattedrale di Girgenti
di commissionare a Francesco Sozzi (1732-1795) la pala d’altare detta dei
"Sette Santi Vescovi agrigentini" (Libertino, Gregorio I, Potamione,
Gregorio II, Ermogene, Gerlando, Matteo Cimarra). Lo stesso Sozzi dipinse il
"Ritratto" di Desiderio Sammarco La Torre che si trova nella Chiesa
Madre di Canicattì
Desiderio Sammarco La Torre, nel 1783, con
i suoi libri, e tra essi dei preziosi incunaboli, fondò e donò ai suoi
concittadini una Biblioteca denominata "Opera Pia Sammarco": ne era
amministratore un fidecommissario che, per disposizione testamentaria del
fondatore, era il parroco pro tempore di Canicattì. E ancora dono' un
prezioso reliquiario alla Chiesa Madre e una teca contenente le reliquie di San
Diego all'altare omonimo dell'allora chiesa di San Sebastiano, poi San Diego.
Al Comune di Canicattì dono' anche la
"nivera" di Sant'Eduardo che rimase per sempre la più importante
della città: la neve veniva prelevata dai "nivatori", con grossi
carri, a Cammarata e conservata in una fossa profonda, per essere poi
utilizzata, in estate, per preparare i primi gelati artigianali e dei sorbetti
alla frutta. Le "nivere" cessarono la propria attività nel 1828 e
furono sostituite - a fine secolo - da moderne fabbriche del ghiaccio: una
delle prime fu realizzata a Canicattì, all'interno dello stabilimento
industriale Trinacria.
Desiderio Sammarco La Torre morì il 27
luglio 1793.
GAETANO AUGELLO
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