Francamente, dopo aver visto ieri sera il filmato, ho da
lamentare che quasi tutto di quanto avevo detto ai miei intervistatori è
stato....tagliato, eliminato! Si è scelta una linea interpretativa appiattita
sulla solita rappresentazione della mafia-criminale, consentendomi appena
qualche accenno sui rapporti tra la mafia e la politica.
La questione della
morfologia sistemica del fenomeno mafioso, al di là
dei crimini della "mafia militare", è stata largamente elusa ed
occultata. Il tutto ricondotto ad un capitolo, piuttosto che di storia, di mera
criminologia, per giunta con largo spazio concesso alla reiterazione di vieti
schemi accademici di analisi e di giudizio Niente è rimasto della mia analisi
circa l'importante e "profetico" ruolo di rottura svolto dal
Procuratore Scaglione nei confronti della tradizione di una Magistratura che a
lungo in Sicilia, prima di lui, aveva convissuto con la mafia. Poco e niente
della mia analisi del sistema di potere mafio-democristiano nella Palermo degli
anni Sessanta-Settanta. Niente della mia denunzia, molto ferma e decisa, delle
ignobili ragioni (e delle complicità ambientali in un'opinione pubblica
egemonizzata dalla cultura mafiosa) che furono alla base della campagna
diffamatoria orchestrata contro il Procuratore Scaglione all'indomani del suo
sacrificio. Niente su quanto avevo detto circa la riconducibilità del delitto
Scaglione a motivazioni più complesse ed inquietanti della pura e semplice
"vendetta" di Leggio e dei Corleonesi. Reputo, poi, grave che -
aprendosi nel filmato una finestra sul "caso De Mauro" e sul
collegato "caso Mattei" - sia stata eliminata una mia inedita
testimonianza (una testimonianza in senso proprio, da persona informata dei
fatti!) che, se presa in opportuna considerazione, sarebbe andata nella
direzione di accertare il ruolo centrale svolto in quelle drammatiche e
criminali vicende da certe oscure "potenze" dell'establishment
(nazionale e internazionale) del tempo. Non mi resta che affermare con amarezza:
soltanto i lettori della mia "Storia della mafia" intuiscono che cosa
posso aver davvero detto e non mi è stato consentito di diffondere con il
filmato. Avverto quella specie di dolorosa castrazione che si avverte subendo
una censura. La mia sensazione è che la voce mi sia stata compressa nella gola,
sì da impedirne la fuoruscita.
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