Il "Giorno della Memoria" 2014 al "Galilei" di Canicattì

L'esposizione dei libri sul nazismo e la Shoah



Il prof. G. Tesè si intrattiene con gli alunni
sulla sua esperienza didattica nei campi di concentramento

La Shoah spiegata su Internet

Un momento della manifestazione





Sopravvissuta ad Auschwitz, il libro che ha attirato di più l’attenzione di alunni e docenti alla esposizione dei libri, curata dalla Biblioteca d'Istituto
 «E poi c’è stato l’incontro con Peppino Levi, amico di mio papà, figlio di un’amica intima della nonna. Quando eravamo rinchiusi a San Vittore, lui è arrivato qualche giorno dopo di noi: era un giovanotto sportivo, aitante, abbronzato, e verso di lui io sentivo in modo assolutamente acerbo e informe che mi piaceva. Peppino voleva fuggire da San Vittore, sognava di saltare giù dal muro di cinta e cercava di coinvolgere altri nel suo progetto, ma nessuno se la sentiva di rischiare tanto. Sul treno della deportazione ci avevano caricati su vagoni diversi: non seppi che fine aveva fatto, finché non lo rincontrai nel febbraio del 1945, in una delle tappe della marcia della morte.
Non so dove fossimo, ma era una delle solite strutture di passaggio dove i tedeschi avevano deciso di disinfettarci prima di portarci in un altro lager. Noi donne eravamo piene di pidocchi, scheletri nudi in fila e con le braccia alzate per ricevere tre getti d’acqua. Dei prigionieri vestiti a righe ci spruzzavano il liquido per la disinfestazione sotto le ascelle e nel pube, e uno di loro era proprio Peppino Levi. Non c’era traccia, in lui, del bell’uomo che era stato. Ci siamo guardati, ci siamo riconosciuti nonostante la deformazione dei nostri corpi e in quella situazione che non conservava nulla della nostra vita precedente. Pochi minuti, non c’è stato tempo di parlare.
Ho saputo poi che è morto a Mauthausen».
(Tratto da E. Zuccalà Sopravvissuta ad Auschwitz,  Paoline, Milano 2006, pp. 57-58).

Nessun commento:

Posta un commento