Lo
scorso settembre ho viaggiato anche io per le estreme propaggini dell’immensa
Cina. Anche io ho percorso le strade di città remote, osservando spesso
ammirato e talvolta perplesso case e palazzi, templi e chiese. Mi sono mischiato
con la gente per le vie e nei parchi, ho contrattato il prezzo della corsa con
i taxisti e dei dipinti con i pittori. Ho apprezzato l’ospitalità degli
albergatori e la disponibilità degli impiegati delle ferrovie. Ho suscitato
curiosità e interesse mentre scrivevo i miei appunti su di una panchina e mi
sono incuriosito di fronte alle vetrine dei negozi. Ho scambiato sorrisi con
bambini e anziani, ma ho anche intrattenuto conversazioni in russo con persone
(cinesi) che forse non vedrò più ma ricorderò per sempre. E ho accarezzato un
tigrotto di poche settimane dal pelo arruffato, che trotterellava dietro alla
sua padrona in un giardino pubblico di Changchun...
Sì, ho
fatto e visto tutto questo, lo scorso settembre... ma non mi sono mai mosso da
Torino. Ho però la fortuna di conoscere Francesco. Anzi, la fortuna vera è che
Francesco conosca me, i miei interessi, le mie curiosità, le mie passioni... e
Francesco, come da titolo, è viaggiatore generoso. Uno per cui la gioia suprema risiede nel condividere le esperienze.
Condividere, non riferire o comunicare o, peggio, esibire o esaltare. Se mi si
passa il neologismo, direi condivivere.
Le
lettere che mi ha spedito ad ogni tappa del suo itinerario (in effetti erano
mail, ma garantisco che profumavano di carta e inchiostro) sono pagine di uno
dei libri di viaggio di cui Francesco sa sono goloso, ma confezionate ad
personam, con i soli ingredienti di mio gusto. Il sogno realizzato di qualsiasi viaggiatore da salotto: tu
in poltrona e il tuo alter ego a scarpinare dall’altra parte del mondo.
Beh,
qualcosa ho cercato di fare anche io. Spero innanzi tutto di essere riuscito
con le mie mail di allora a fargli sapere quanto mi fosse necessario il
racconto del suo viaggio. E poi mi auguro di aver saputo aiutare Francesco qui
e ora, nel selezionare le fotografie per questa sua mostra. Inevitabilmente ho suggerito (la scelta definitiva è però
solo sua) le immagini in cui mi è parso di veder meglio realizzato il desiderio
di Francesco, quello di viaggiare non solo per sé ma anche per tutti noi,
questa volta in Manciuria.
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