SALVATORE SPARACIO, Prizzi, in ricordo di Anna Pecoraro, grande educatrice, donna emancipata e progressista, profondamente legata a personaggi come Rumore ed Alongi, in lotta per l’emancipazione dei lavoratori

Anna Pecoraro è stata una bravissima insegnante, i suoi alunni ricordano in lei la passione nell’insegnamento. A me vengono in mente le lunghe e appassionate discussioni politiche. Anna Pecoraro era una donna emancipata e progressista nel vero senso della parola, con lei ogni momento diventava speciale, ogni sfida sembrava superabile. La sua energia era contagiosa, il suo spirito era indomabile. La sua capacità di trovare la gioia nelle cose in cui credeva l’hanno resa speciale. 

La sua scomparsa ci ha lasciati sgomenti, ma oggi, mentre piangiamo la sua assenza, voglio anche ricordare la vita straordinaria che ha vissuto. Sin sa giovanissima si è dedicata alla vita politica prizzese aderendo al Partito Socialista e nel 1980 è stata eletta consigliera comunale fino al 1985.  

Ma quelli furono per lei anni molto difficili, vissuti tra contrasti interni al suo partito e culminati nella dolorosa perdita del marito, Ennio Alongi, misteriosamente scomparso. Probabilmente un caso di “lupara bianca” mai chiarito dalla magistratura, nonostante le indagini. 

Ma Anna ha avuto la forza di rialzarsi e poi - nel 1993 - di ricandidarsi a consigliera comunale nella lista progressista con Mimmo Cannariato  Sindaco. Fu rieletta con tantissimi voti di preferenza, e divenne  vice sindaco.

Durante quella legislatura ha aderito ai Democratici di Sinistra, oggi Partito Democratico, ed è rimasta fino alla fine un punto di riferimento per tutta la sinistra prizzese. 

Nel periodo in cui è stata vice sindaco ha voluto fortemente che i martiri del socialismo prizzese Giuseppe Rumore e Nicola Alongi, uccisi dalla mafia tra il 1919 e il 1920, venissero adeguatamente ricordarti, coinvolgendo anche le nuove generazioni.

Così nel 1997 l’amministrazione comunale di centrosinistra di cui faceva parte commissionò la biografia di Nicolò Alongi allo storico palermitano Giuseppe Carlo Marino, che scrisse un volume dal titolo “Vita politica e martirio di Nicola Alongi, contadino socialista”, edizioni Novecento 1997, nel quale fu ricostruita - nel contesto storico del “biennio rosso” siciliano - tutta l’attività politico-sindacale di Alongi, allievo di Bernardino Verro nel periodo dei Fasci, che da contadino autodidatta diventò un punto di riferimento per il movimento contadino della provincia di Palermo e della Sicilia. 

L’impegno politico di Nicola Alongi fu osteggiato dalla mafia prizzese che il 29 febbraio del 1920 lo uccise, prima di lui erano caduti a Corleone, il 31 Gennaio 1919, l’assessore socialista Giovanni Zangara ed il 22 settembre dello stesso anno a Prizzi Giuseppe Rumore, segretario della lega contadina e stretto collaboratore di Nicola Alongi.

Anna Pecoraro ha voluto che questi martiri non venissero dimenticati dalle nuove generazioni dando sempre un contributo appassionato e stimolandoci ad organizzare convegni con i giovani. Su sua sollecitazione, furono realizzati due busti in bronzo di Alongi e Rumore, opere dello scultore corleonese Biagio Governali. 

Il 28 febbraio 2011 in un convegno Anna ha ricordato che - com’era usuale in quegli anni - “le indagini per individuare esecutori e mandanti dei delitti di Alongi e Rumore non approdavano mai a nulla”. Infatti i sospettati degli omicidi venivano prima arrestati, ma poi - calmate le acque - ben presto tutti tornavano tutti in libertà”. 

Nel libro del prof. Marino su Alongi, viene ricordato che nel 1971 il giornalista de “L’Ora” Marcello Cimino, ricostruendo le origini del Partito comunista in Sicilia, venne a conoscenza del nome di almeno uno dei mandanti dell’omicidio Alongi,  tale Silvestre Gristina, detto don “Sisì”, all’epoca influente capomafia di Prizzi, che successivamente aveva ordinato anche l’omicidio di Giovanni Orcel, capo degli operai metalmeccanici della Cgil di Palermo, assassinato la sera del 14 ottobre 1920.

Don “Sisì” morì poi accoltellato a Palermo la sera del 23 gennaio 1921, ma non fu un regolamento di conti all’interno di Cosa Nostra siciliana. Scrive il prof. Marino che ad ucciderlo - come confidato a Cimino -  furono alcuni compagni di Orcel che avevano saputo che era stato lui ad ordinare gli omicidi sia di Orcel che di Alongi. Avendo constatato l’incapacità e la scarsa volontà della polizia e della magistratura dell’epoca di venire a capo dei due terribili fatti di sangue,  decisero di vendicare i due compagni con un atto di “disperata giustizia proletaria”. 

 L’ultimo convegno con Anna protagonista è stato per il 104° anniversario della morte di Nicolò Alongi. La manifestazione ebbe inizio davanti alla sede della CGIL Prizzi, con la partecipazione di Gaetano  Canzoneri (CGIL Prizzi), Dino Paternostro, Responsabile Legalità CGIL Palermo, Salvatore Sparacio Responsabile ufficio Legale CGIL Palermo, Caterina Pollichino CGIL Corleone, Nicola Corrado CGIL Palazzo Adriano, ed Anna Pecoraro esponente della Sinistra storica Socialista, insieme ad una folta rappresentanza degli studenti dell'Istituto Superiore di Prizzi, accompagnati dalla Prof. Rosa Faragi che aveva elaborato per i ragazzi il Progetto Legalità per Nicolò Alongi.

Anna Pecoraro, ci hai insegnato l’importanza dell’amicizia vera, quella che non conosce distanze o barriere. Ci ha mostrato come vivere con passione, come affrontare le tempeste con coraggio e come trovare la bellezza in ogni momento.

Oggi la salutiamo e la ringraziamo per ogni momento trascorso insieme, la sua luce continuerà a brillare nei nostri cuori e nei nostri ricordi e anche se il dolore della sua assenza è profondo, tutti sappiamo che, ovunque lei sia, forse ci sta guardando con quel suo sorriso inconfondibile.

Addio, caro amica e carissima compagna. Ti porteremo sempre nel cuore.

Salvatore Sparacio

27 ottobre 2025

 


FONTE: cittanuove-corleone.net

Nessun commento:

Posta un commento