ALESSIA GUCCIONE, Gli studenti dell'I.T. "Galilei" di Canicattì ad Auschwitz e Birkenau


Quest’anno i viaggi d’istruzione del Galilei relativi alle classi V hanno assunto un significato particolare: i due gruppi della nostra scuola, rispettivamente guidati dai docenti Dario Augugliaro, Massimo Marranca, Concetta Montana Lampo e Salvatore Vaiana il primo
e Alessia Guccione, Angelina Maugeri, Luigi Rubino e Felice Viticchè il secondo, dopo aver visitato la fiabesca Praga e la cattolicissima Cracovia con il suo importante ghetto ebraico e la Sinagoga, hanno fatto tappa nel campo di concentramento di Auschwitz e in quello di sterminio di Birkenau. I partecipanti hanno avuto un'occasione quasi unica: vedere con i propri occhi, a poche settimane dagli esami di Stato, uno dei luoghi legati a un fondamentale argomento di studio del quinto anno, Auschwitz, diventato un simbolo di terrore, luogo del genocidio e dell'Olocausto in primo luogo per gli ebrei, polacchi e zingari. Durante la seconda guerra mondiale i nazisti assassinarono qui a oltre 1 milione di persone attraverso le camere a gas appositamente costruite, bruciando successivamente i corpi in forni crematori, anche se la prima cosa che è stata messa in luce è che l’80% dei malcapitati, morì quasi immediatamente di freddo, di fame o sete e sui treni, senza neanche rendersi conto di cosa ci fosse in quei luoghi.

La guida italiana che ha accolto i gruppi, ha sapientemente illustrato ogni particolare della tragedia, fornendo ai ragazzi degli auricolari, in modo da essere sentita anche a distanza, invitando tutti a mantenere l’assoluto silenzio, dato che Auschwitz può essere considerato come il più grande cimitero del mondo e cercando col suo racconto di trasmettere agli studenti presenti, la memoria di una tragedia, che spesso rifiutiamo di leggere.
In alcuni casi i ragazzi sono stati invitati anche non fotografare le macabre stanze della morte, per rispetto a chi ha disgraziatamente dovuto subire tali indicibili torture. Le sue parole hanno commosso e scosso le coscienze dei presenti e mettendoli soprattutto in guardia dai rischi che comporta la dimenticanza; in tempi come questi, in cui domina l'indifferenza e difficilmente si aprono le frontiere, il bisogno di passare "il testimone" è urgente e non rimandabile.
Il "viaggio nella Shoah" ha voluto essere per tutti, uno stimolo alla riflessione e al cambiamento. La nostra visita ad Auschwitz, si è conclusa con quella del campo di sterminio di Birkenau, dove il filo spinato perimetra la follia umana che si è consumata dalle baracche a schiera, in cui dormivano anche 700 ebrei stipati come le bestie, fino a quel che resta dei forni crematori. Sterminati ettari di terra,di cui è stato impossibile vederne la fine, come ha fatto notare la guida.
Pietrificati dal dolore e in assoluto silenzio si è tutti tornati in autobus, proseguendo il proprio percorso di viaggio e di vita, ma di certo piu consapevoli su quanto accaduto non molti anni fa.
Alessia Guccione

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