CRISTINA FANELLI, Sguardo d'Oriente


Novanta fotografie, su pellicola e in digitale, cinque pannelli esplicativi sulle città: Harbin, Changchun, Sheyang, Dandong, Dalian, una carta geografica per seguire le tappe del lungo viaggio, sei gigantografie di acquerelli cinesi su tela degli anni ‘60, testimonianza di un viaggio durato un mese in Manciuria; incominciato nella mente da molto tempo, tra timore e incertezze, curiosità, letture, studi, quelli che più appassionano il fotografo Francesco Lucania.

Il 30 agosto 2012 il volo per Pechino, inizia il viaggio in Oriente ai confini della sua amata Russia, verso una terra diversa dal nostro Occidente, nel nostro immaginario e probabilmente nell’immaginario di molti.
 Nel viaggio l’artista non era solo, ha portato con sé i suoi amici più cari, Cristina F., Bruno G., Giovanni T., Luca V., e altri ancora: ci ha regalato un sogno, un sogno ad occhi aperti, quello che solo la scrittura e le immagini possono donare. Le distanze erano annullate… «si riesce a dialogare da qualsiasi punto della terra» ha scritto nel suo secondo giorno alla scoperta di Changchun. Il viaggio prosegue per ben trenta giorni con aneddoti, e testimonianze, di quando la Manciuria era uno stato indipendente, Changchun era la sua capitale, uno stato fantoccio soggiogato dal Giappone, e di come nel 1932 i giapponesi, alle porte di Harbin, crearono il primo campo di sterminio, con esperimenti batteriologici, su esseri umani vivi, studi sul dolore su donne e bambini.
La prima tappa è la città di Harbin a sud della Siberia, famosa per le sue sculture di ghiaccio, eredità della sua vicina Russia: ci viene presentata attraverso l’immagine della cattedrale di Santa Sofia, chiaro riferimento all’architettura russa, con le sue cupole, richiamo evidente della Chiesa di San Basilio nella piazza rossa di Mosca. Nella stessa città possiamo ammirare il Tempio di Confucio, dalle sue facciate variopinte.
La sezione più ampia è quella sulla città di Sheyang, gemellata con Torino dal 1985: propone un ampio reportage fotografico sulla città proibita (la seconda della Cina) che ci affascina con i suoi particolari di draghi variopinti. Diversi i luoghi di culto rappresentati: la pagoda delle ceneri di Buddha, meglio conosciuta come “la Pagoda del Nord”, e il Mausoleo della dinastia Qing, che sostituì la dinastia Ming e rimase al potere fino al 1912.
Shenyang dista da Dandong 225 chilometri: quest’ultima è una città al confine con la Corea del Nord, considerata l’Hong Kong del Nord-Est, mostra il ponte sul fiume Yalu, che collega le due nazioni, attraverso lo sguardo che prosegue all’infinito.
       Particolare attenzione è stata dedicata a 12 scatti su pellicola in bianco e nero, che regalano ancora più fascino a una Cina al confine, mostrano uno scorcio della grande muraglia, oltre alla statua di Mao e a quella di un guerriero testimoni di storia antica e moderna.
Il fotografo non dimentica di mostrarci, accanto alla tradizionale architettura, la trasformazione delle città circondate, da grattacieli sfavillanti e costruzioni moderni, che fagocitano le metropoli.
Rese immortali dallo scatto della macchina fotografica, queste immagini sono solo una parte della sua testimonianza storica, di una Manciura che sta cambiando e della quale non sappiamo molto, noi occidentali.
Questa mostra, molto diversificata, offre l’opportunità di spostarci fra le strade della Manciuria attraverso lo sguardo di un fotografo attento e sensibile, al quale non sfuggano i particolari decorativi di una fenice, quelli di dragone, di un leone, o quello di un viso imbellettato di un attore in costume che tramanda la sua antica tradizione in un parco della città di Dalian.
L’esposizione – curata insieme nei minimi dettagli, dopo una selezione difficile fra moltissimi scatti – lascia al pubblico la possibilità di viaggiare e attraversare il suolo d’Oriente rimanendo con i piedi saldi in Occidente. Sotto lo sguardo attento di una città sempre in fermento, quello della Mole di Antonelli, una mostra eclettica, piena di suggestioni, emozioni e spunti di riflessione, che necessita più di una visita, per coglierne ogni sfumatura e riconoscere, attraverso la propria l’anima, quella sensibile dell’artista.

LINK
- La nuova Manciuria. La Cina a Nord-Est (tutti i post sulla mostra di Francesco Lucania)
- Francesco Lucania su Perlasicilia 
- Biblioteca civica "Villa Amoretti" (Torino)

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