LILLO CURTO, artista

Lillo Curto, timidamente, ma con tanta voglia di esternare i suoi sentimenti, ha cominciato  a produrre le prime sue opere quasi di nascosto.
Prova prima con la creta e crea il busto del padre,  poi quello dell’amico più caro, ma il poter togliere o aggiungere creta per correggere le imperfezioni non lo soddisfa.

Comincia allora con la radica di ulivo, toglie il terriccio e tutto il materiale estraneo che ne nasconde le venature e la tortuosità della sua crescita, e nell’intento di soddisfare la sua voglia di esplodere, cerca di tirare fuori, a volte anche con rabbia, tutto quello che  in essa si trova.
Nota così l’accordo con il proprio carattere e prova soddisfazione nello scoprire quanto in essa è nascosto; ogni volta è una forma diversa, una nuova emozione, una nuova soddisfazione che gratifica l’artista e lo stimola, lo carica e lo aiuta a vivere con più tolleranza .
Dum Vivivimus Vivamus  è il grido della radica di ulivo nelle sculture di Lillo Curto; radica che rifiuta di seguire il ciclo vitale della nascita, della maturità e della morte, che non si rassegna ad un immediato raggiungimento del NIRVANA, ma che si ostina dopo aver dato un “nascosto” nutrimento al grande ulivo a divenire altro, a nutrire altro.
Le forme fondamentali, l’immagine e il simbolo, la percezione diretta  e l’interpretazione ideale sono alla base della sua ricerca artistica;
 Il mondo esteriore può essere rappresentato con la suggestione fantastica del sogno attraverso l’allusione del simbolo perseguito non soltanto sul piano della resa formale, ma anche e soprattutto con quello dell’elaborazione del pensiero.
I tratti sintetici dell’opera, pur essendo l’espressione sentita e sincera dell’artista, debbono creare emozione nell’animo per il messaggio lanciato dall’opera stessa.

 

B I O G R A F I A


Lillo Curto nasce a Canicattì (Agrigento), vive ed opera nella stessa città.
- E’ uno dei soci fondatori dell’Associazione Artistico Culturale “ LA CARIATIDE  di
Canicattì ed ha partecipato alle mostre collettive organizzate da detta associazione nel 1985 e nel 1986, ottenendo il riconoscimento e la “ segnalazione ” della Giuria cui facevano parte: il famoso artista  Italo-Argentino  SILVIO BENEDETTO ed il  critico d’arte FRANCESCO  CARBONE.
            - Nel 1986 partecipa alla rassegna internazionale  di Giarre “Natale Arte” ottenendo  il primo premio.
            - Nel 1989 partecipa alla Biennale delle arti visive organizzata dalla A.N.E.C.A.S. di Lamezia Terme  e tra i circa trecento partecipanti provenienti da tutto il mondo ottiene il Premio Internazionale  “L’Oscar della Pace” per la scultura  con l’opera “due volti ed un profilo” con la seguente motivazione: “Perché con la sua scultura riassume i molteplici aspetti tormentati e sereni dell’essere umano”
           - Nel 1995 partecipa, con grande successo, all’esposizione “Serata tra la gente” sul  Lungomare di San Leone in Agrigento.
-  Nel 1998 espone a Palazzo Butera in Palermo ottenendo validi consensi.
-  Nel 2000 espone nella personale Dum Vivimus Vivamus a Modica ( Ragusa )
-  Nel 2000 espone assieme alla pittrice Iole Notarstefano a  Palazzo Prato –Valguarnera
-  Nel 2001 espone assieme al pittore Diego Alù nel palazzo Stella –Canicattì.
-  Nel 2002 espone assieme al Pittore Salvatore Giordano a Montedoro.
-  Nel 2002 partecipa al concorso “ZEUSI” di Agrigento e vince il primo premio per la  
   scultura.
-  Nel 2002 espone assieme ad altri pittori e scultori a Naro.
-  Nel 2003 ha realizzato, per la Chiesa Madonna dell’Aiuto di Canicattì, l’altare in radica di ulivo e l’Ambòne raffigurante il Cristo, in tronco di ulivo.
Ha scolpito inoltre,due radici intere (mt 3,00x3,00 circa) di cui una raffigurante la rivolta degli animali contro la caccia e l’altra “fiori e foglie”.
Una grande maschera tirata fuori dalla radice intera di un ulivo fa parte pure della sua produzione (mt.2,00x2,00)
Nella Cappella dell’Oratorio di Maria Ausiliatrice in Canicattì ha realizzato il “Tabernacolo (sempre in radica di ulivo).
Nella Chiesa Madonna della Rocca di Canicattì c’è un suo bassorilievo in noce americana raffigurante “Padre Gioacchino La Lomia”.
Ha partecipato ad estemporanee di pittura e scultura a Favara,  Aragona, Leonforte e Ramacca.


O P E R E

Cane

Chitarra elettrica

Clown

Cravatta e cintura

Cristo

Cristo "Madonna dell'aiuto"

Gufo

Madre Teresa di Calcutta

Parto gemellare

Petrueppaulu

Scaricatore

Vucumprà

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