GAETANO AUGELLO, Palazzo Petruzzella di Canicattì

In questa foto - che dimostra l'affetto che il popolo canicattinese nutriva nei riguardi del barone Lombardo - vi faccio notare due cose. 
1) - Il palazzo ove oggi ha sede la Camera del Lavoro - all'incrocio tra corso Umberto e via senatore Salvatore Gangitano - aveva allora solo due piani. All'angolo del prospetto c'è un'insegna metallica con la scritta "HOTEL STELLA ROSSA". Pare vi svolgessero una benemerita attività di socializzazione e innalzamento dell'umore alcune donnine che venivano sostituite ogni quindici giorni. La permanenza di queste "pie donne" in albergo non poteva superare i 15 giorni per due motivi: sicurezza igienica e volontà di impedire il sorgere di stabili legami amorosi. 
2) - Sulla sinistra potete notare che esistono due piani solo nella parte iniziale. L'attuale Palazzo Petruzzella - che oggi sorge ancora più a sinistra - nel 1910 non esisteva. Fu costruito qualche anno dopo. Perché? Non ve lo posso dire stasera; forse lo dirò fra qualche giorno in un incontro culturale che sta per essere organizzato. Vi dico solo una cosa: il 28 dicembre 1908 c'era stato il terribile terremoto di Messina. Che c'entra? C'entra. 

GAETANO AUGELLO 

P.S. Ho pubblicato per primo questa foto (messami a disposizione dalla Fondazione "Guarino Amella") nella mia biografia del barone Francesco Lombardo.


COMMENTI SCELTI
(da una conversazione su Facebook)

PIETRO MONTANTI: Lu palazzu di lu Racarmutisi...si dice legato al 1908 tragico anno..! Il resto al Prof...ti leggeremo con attenzione.
GIUSEPPE SANCINITO: Prof. Gaetano Augello, in basso a sinistra un carabiniere?
GAETANO AUGELLO: O carabiniere o guardia campestre. Bisognerebbe controllare le divise del tempo.
LUIGI CIMINO: carabiniere Prof. Gaetano Augello ho scaricato la foto e l'ho ingrandita... sicuro al 100% divisa dei carabinieri
GAETANO AUGELLO: Luigi Cimino, bene. In questi giorni la inviterò ad un evento che lei saprà magistralmente immortalare.
SALVATORE VAIANA: Carissimo Gaetano, vorrei chiederti dei chiarimenti sul «Palazzo Petruzzella», detto anche - come ha precisato Pietro Montanti - «palazzu di lu racarmutisi»; edificio che in alcuni libri viene invece identificato con la casa «a due piani» che fa angolofra Piazza IV Novembre e Corso Umberto I.1) Risulta anche a te che molti canicattinesi chiamano, erroneamente, Palazzo Petruzzella la casa all’angolo «a due piani», che ha anche dei balconi in Corso Umberto I?2) Perché Palazzo Petruzzella viene chiamato anche Palazzo “di lu Racalmutisi”?
3) A Canicattì le «guardie campestri», cui accenni in questo post e che avevano sede proprio nella casa «a due piani», quando furono istituite e quando sciolte? Ti ringrazio anticipatamente e complimenti per questo utilissimo post.
GAETANO AUGELLO: Salvatore Vaiana, Palazzo Petruzzella e "Palazzu di lu racarmutisi" indicano lo stesso edificio, costruito da tale Petruzzella che da Racalmuto, sua città, si era trasferito a Canicattì. 
Palazzo Petruzzella non ha nulla a che fare con l'edificio a due piani che da' su piazza IV Novembre e su corso Umberto. Questo secondo edificio è anteriore di parecchi anni a Palazzo Petruzzella. 
Molti canicattinesi chiamano erroneamente anche la casa ad angolo "palazzo di lu racarmutisi" perché Palazzo Petruzzella fu costruito in maniera da uniformare il prospetto dei due edifici. Ma che Palazzo Petruzzella sia un edificio autonomo è dimostrato dalla struttura portante interrata che lo regge.
Le guardie campestri esistono a Canicattì sin dalla prima metà del Seicento. La vigilanza all'interno del paese era affidata al "Capitano di Notte", mentre al "Guardiano a Cavallo" era affidato il controllo dei numerosi molini del territorio. Nel 1656 Giacomo II Bonanno Crisafi ingiunse al Capitano di Notte di battere anche le campagne per catturare ed eliminare gli "scorsoni" (Giacinto Gangitano, Notizie a sfascio su Canicattì , in "La Siciliana", Anno X, N. 6, Siracusa, giugno 1927). 
Nel 1842 fu pubblicato il primo "Regolamento di Polizia Urbana e Rurale". 
Nel 1932 fu organizzato il servizio di vigilanza campestre formato da quattro guardie e un sottufficiale. Nel 1933 fu pubblicato il "Regolamento organico delle Guardie Municipali". Al comandante e alle guardie campestri veniva corrisposta anche "l'indennità cavallo", corrispondente a metà stipendio. 
Nel 1969 il sindaco Vincenzo Augello ripristinò il Servizio di Vigilanza Campestre". Il servizio ufficialmente non è stato abolito ma di fatto si è estinto - a fine Novecento - con l'ultimo comandante del corpo Vincenzo Ribaudo.
SALVATORE VAIANA: Gaetano Augello, grazie. Puntuale come sempre.



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