“Salendo a Sud” è il paradossale titolo
della piece scritta dal sottoscritto Angelo Lo Verme e Lella Falzone. In essa
trattiamo il tema dell’immigrazione clandestina da una parte del Sud del Mondo:
l’Africa. L’immigrazione clandestina dall’Africa dunque alle coste della
Sicilia, altro Sud rispetto al resto d’Italia e d’Europa, dove molti siciliani
sono stati costretti e continuano ad essere costretti a salire al Nord Italia,
o Europa, per trovare migliori e più dignitose condizioni di vita. Cosicché,
parlando dei fratelli africani, parliamo anche di Sicilia e dei siciliani
generosi e accoglienti.
La narrazione è molto semplice.
Jamil,
egiziano, con altri disperati prendono una cosiddetta carretta del mare, che
poco prima dell’approdo sulle coste siracusane subisce un naufragio. La
generosa gente siracusana rischia la propria vita per mettere in salvo i
naufraghi. Jamil non ce la farà a salvarsi perché a sua volta s’immola per
salvare un soccorritore siracusano in difficoltà fra le onde.
Attraverso i monologhi e i dialoghi di due
operatori CIE siracusani, di due pescivendoli, dello scafista con i suoi
disperati clienti, di Fatma con Jamil (sua madre), del coro che introduce
ognuna delle cinque scene, delle coreografie, delle musiche e delle canzoni
siciliane o sulla Sicilia, rappresentiamo una fetta di mondo fatta di gesta
d’amore e di altruismo, ma anche di disumanità e crudeltà inenarrabili. Atti di
altruismo che dovrebbero essere naturali, quasi scontati, ma in realtà,
purtroppo, considerata la cronaca quotidiana, appaiono straordinari in un mondo
troppo sbilanciato verso un egoismo disumanizzante e disperante.
Angelo Lo Verme
PROLOGO
1° Attore - Cari signori, avete mai riflettuto su quelle frasi che
paragonano taluni comportamenti dell’uomo a quelli degli animali? (Breve pausa). Spesso, quando un uomo si
macchia di terribili colpe, chiamiamo in causa il mondo animale. Quell’uomo s’è
comportato come un animale! Quell’uomo è una belva! Quell’uomo è un bestia!
Come se il mondo animale fosse l’origine di ogni male!
1^ Attrice - Io vi ho riflettuto a lungo, e al contrario (con sempre maggiore enfasi), non sono
riuscita a trovare un solo animale che possa paragonarsi ai disumani gesti che
l’uomo ha consumato nella sua breve storia “d’essere evoluto”! (Calcando ironicamente su quest’ultima
frase). Cari signori, avete mai letto nei libri di storia di animali che
per secoli si sono fatti la guerra? Avete mai sentito di pantere che commettono
stupri, genocidi e scavano fosse comuni? Io non l’ho mai sentito! Non so voi!
2° Attore - Forse sapete di tigri che per conquistare un
territorio bruciano tutto, cacciano e sterminano le altre tigri? Avete mai
sentito di animali che picchiano le loro femmine fino ad ucciderle? Se lo avete
sentito vi invito a salire su questo palco e a raccontarcelo! Altrimenti, se
rimanete lì seduti perché non avete nulla da dirci, significa che quando
paragoniamo gli uomini agli animali, in realtà li stiamo offendendo! L’altro
giorno nella Savana sentivo un paio di leoni che chiacchieravano indignati.
Parlavano pressappoco così:
1° Leone - Come si permettono questi umani a paragonare la loro
insaziabile avidità al nostro naturale
sopravvivere quotidiano?
2° Leone - Hai ragione! A noi per sfamarci basta una gazzella, e
lasciamo le altre agli altri. Loro invece si accaparrano più viveri possibili
lasciando morire di fame qualche
miliardo di loro simili.
1° Leone - Non si devono permettere di paragonarsi a noi! Noi non
costringiamo altri nostri fratelli a lasciare le loro case e a imbarcarsi su
mezzi di fortuna per trovare altrove migliori condizioni di vita, che fra
l’altro quasi mai trovano!
2° Leone – Quando gli va bene! Quando la loro carretta del mare
non viene travolta dalle onde! O quando il loro scafista non li butta in mare 500 metri prima della
costa per non rischiare di farsi beccare dalle Autorità!
1° Leone – No fratello, noi non commettiamo mai simili disumanità.
Questi atti non sono bestialità, bensì disumanità! Che questi uomini non si
permettano di paragonarsi a noi! Che prima diventino più umani!
2° Leone – E il bello è che si sentono tanto intelligenti!
1° Leone – Già. Poveracci! Mi fanno solo pena!
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LINK:
http://perlasicilia.blogspot.it/2013/10/angelo-lo-verme-io-sono-la-sicilia.html
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